Sul vulcano del Roccamonfina, nel comune di Tora e Piccilli, all'interno del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, sono presenti delle impronte umane fossili appartenenti all'Homo Heidelbergensis, ominide che viveva nella zona circa 350 mila anni fa. In base a tale datazione, le orme risultano le più antiche mai trovate del genere Homo. La tradizione popolare del luogo ha dato questo nome (che in dialetto significa "impronte del Diavolo").
Il ponte borbonico Real Ferdinando (1832), è un ponte sospeso situato presso la foce del fiume Garigliano Fu il primo ponte sospeso realizzato in Italia, a catenaria di ferro, e secondo ponte in Europa (ma primo ponte sospeso nell'Europa continentale),. Fu esempio di architettura industriale del Regno delle Due Sicilie che dal punto di vista tecnico costruttivo era per quei tempi all'avanguardia in Europa.
Costruito nel XII secolo è uno dei più significativi esempi di architettura romanica applicata in Campania. Di grande Valore artistico sono il candelabro per il cero pasquale ed il pulpito, opere del XIII Secolo del maestro Peregrino da Sessa. Nella cappella del Sacramento, da ammirare e La Comunione degli Apostoli di Luca Giordano.
Costruito nel X sec., fu concepito come luogo di difesa ma anche come palatium, dove svolgere le attività ufficiali della corte. Di proprietà pubblica dagli inizi dell'800, fu sede carceraria fino al secolo scorso, quando si decise di valorizzare il sito con restauri. Oggi, oltre ad ospitare una biblioteca e sale per eventi, ospita il Museo Civico archeologico.
Portato alla luce e restaurato tra il 1999 e il 2003, è uno degli edifici pubblici di età romana più imponenti scoperti in Campania. Costruito sotto l'impero di Augusto, e restaurato ed ampliato nel II secolo d.c ospitava fino a 10000 spettatori. Molte le sculture e le iscrizioni dedicatorie decoravano il teatro. Ricordiamo le statue di Livia, moglie di Cesare Augusto, Agrippina maggiore, madre di Caligola, le sculture di Matidia maggiore, Sabina, Plotina e di Matidia minore.
Le antiche terme di Suio, sono note sin dall'antichità romana, a testimonianza della quale rimane la famosa "vasca di Nerone". Decadute con la fine dell'Impero Romano, tornano allo splendore con la corsa alla costruzione di stabilimenti termali degli anni Cinquanta del Novecento, per assecondare il crescente turismo che interessa la zona.